Buongiorno e ben trovati
Chi coltiva un orto sa bene che quando arriva la stagione delle zucchine (si dovrebbe dire zucchini, ma ci suona strano, vero?) è un continuo raccoglierle e inventare cosa farne, ogni giorno.
Ricordo bene quando papà aveva fatto piantare zucchine in un terreno incolto ma molto fertile. Arrivò l’estate, e così i primi raccolti che furono accetti con gran gioia! Gioia affievolita dopo qualche giorno, dopo una settimana nessuno voleva più vederle in tavola.
E il bello è che lui continuava a tornare ogni singolo giorno con kili di zucchine che diventavano contorno, con cotture diverse, condivano la pasta; zia a volte le trasformava in un piatto unico, friggendole e mettendole a strati con scamorza e salsa di pomodoro. Una sorta di lasagna, una prelibatezza che ogni tanto penso di rifare ma poi la sola idea, d’estate, di mettermi ai fornelli per friggere, mi fa desistere..
A pensarci bene, no, non è vero.
Stamattina per fare contento mio zio (92 anni splendidamente portati - che Dio lo benedica!) dopo la mia camminata al mare sono andata a prendere le sue amate sogliolette e pannocchie, gli ho cucinato la pasta con le pannocchie (esattamente come la faceva nonna - sua madre -, mi è stato detto) e le sogliolette in una specie di acqua pazza. Freschissime, buonissime. La cucina era un vero forno, io avevo il viso bagnato di sudore, il mio vestito inumidito. Ma ero felice di farlo contento!
Se decido di fare una cena per degli amici affronto eccome anche i 35 gradi della mia cucina. Certo, non lo faccio per me e mio marito (I’m sorry Luca) ma lo farei e molto volentieri se bussassero alla porta i miei ragazzi. Ma si sa, in America non sono contemplate le ferie estive, né Ferragosto. Quest’anno è così….
Il piatto con le zucchine che mio padre (prima ancora sua madre) amava più di tutti era Chicocc’e Patane e la ricetta è qui). Io spesso la preparo con le zucchine “normali” come vedi in foto e spesso la lascio un po’ brodosa perché funga da minestrone del lunedì. In realtà nonna la faceva cuocere a lungo e le verdure si spappolavano…
Un piatto che nasce dall’uso di quelle zucchine che se non raccogli per per due-tre giorni le ritrovi cresciute a dismisura. E sai perché si chiamano chicocce? Perchè quelle zucchine all’esterno diventano dure e l’interno si riempie di semi. Tante dure da sormigliare alle zucche, in dialetto chiamate per l’appunto chicocce (di una persona testarda si dice avere una coccia (testa) dura come una chicoccia").
Un modo per recuperare quelle zucchine era eliminare la parte interna (si dava alle galline), tagliarle, metterle sotto sale o sbollentarle per poi conservarle sott’olio.
E a proposito di conserve, te ne dico un’altra “vintage”: affettate, si mettevano ad asciugare al sole. Una volta ben asciutte, quasi disidratate, si mettevano sott’olio. Lo sapevi?
Oggi, avendo tanti vegetali a disposizione durante l’inverno, nessuno prepara più quelle conserve, ma un tempo erano indispensabili per far fronte a inverni rigidi e raccolti scarsi.
Torno da dove sono partita. Quell’estate delle zucchine di mio padre - così denominata dalle mie sorelle - ce la ricordiamo tutti in famiglia. Io ancor di più, grazie a quell’abbondanza avevo fatto allenamento e provato le mie prime ricette. anche perché, appena si assentava, mamma lasciava a me il compito di far da mangiare per una “ tribù” di cinque figli cui spesso si aggiungevano gli amici.
Successivamente la mia palestra è stata con mio figlio che non mangiava verdure. E le zucchine, tolte la parte verde, si camuffavano benissimo con in una salsa chiara da affiancare alla carne o facevo diventare condimento per pasta e riso, fino a farne una lasagna!
E allora è vero, come dicono in famiglia, sulle zucchine io potrei scrivere un trattato!
Un mio must estivo? Sicuramente questa “crema” che vedi in video, talmente versatile che puoi usarla in tanti modi.
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