Viva la pasta (del poveruomo!)
Ho ripreso in mando il mio libro Pasta in a Wok e fatto una ricetta particolare. In più, il sugo di mamma, e la pasta con i primi funghi porcini...
Buongiorno e ben trovati
Giornate frenetiche le mie, la scorsa settimana ho terminato le fotografie per un ricettario che ho scritto durante l’estate per conto di un’azienda di elettrodomestici. Ho testato più di 80 ricette su due forni, almeno una decina su una gelatiera. La parte più impegnativa è stata sicuramente quella degli scatti fotografici, due set diversi per 64 piatti. Ti lascio immaginare la quantità di tovaglie e tovagliette, piatti e posate, accessori di cucina. Ho impiegato due giorni interi solo per far tornare la casa alla sua normalità.
Più volte, in questi giorni, ho pensato a tanti anni fa - 21 per l’esattezza, era il 2003 - esattamente in questa settimana, in cinque giorni, scattammo le fotografie delle 50 ricette del mio libro Pasta in a Wok.
Vivevo a Singapore e sicuramente tra i miei corsi di cucina più richiesti c’erano quelli dedicati alla pasta, sia a quella fresca, sia quella secca con i suoi condimenti (famosissimo il mio corso 10 minutes pasta, piatti veloci da fare in pochi minuti).
Collaboravo con enti locali italiani e diverse aziende, durante la conferenza stampa per la presentazione del Festival Italiano (ogni anno per tutto il mese di giugno, una bella vetrina per aziende del food e design) presentai la mia parte, ossia i corsi di cucina e gli show cooking tenuti in uno Shopping Centre.
A fine mattinata, Shirley Hew che era direttore di Snp (l’allora casa editrice dello stato di Singapore) venne a salutami e dopo due convenevoli mi disse “Hai un titolo di libro da proporci?”. Io “Certo, ne ho due Pasta in a wok e …..” Lei rimase sorpresa, replicò “facciamo subito uno sulla pasta, ma non capisco perchè nel wok”.
E io le spiegai cosa intendessi.
La pasta per essere buona deve “sposare” il suo condimento.
“Qui vedo tante persone replicare le immagini della pubblicità, un piatto di pasta in bianco con una montagna di sugo rosso e una foglia di basilico”.
Se ci pensi, quell’immagine è scomparsa, ma ai tempi, e sopratutto in Asia (dove c’è una cultura della pasta ben diversa) sai cosa facevano? Cuocevano la pasta, la tenevano in frigorifero anche per più giorni e al momento di portarla in tavola (scaldata nel microonde) aprivano un vasetto di sugo pronto (la famosa bolognaise sauce!) e lo versavano sopra.
“ Nelle case tutti hanno un wok” le dissi “usiamolo per saltare la pasta (italiana) e celebriamo questo matrimonio di culture diverse!”.
Lei, una signora di gran classe, bellissima, spalancò i suoi grandi occhi neri, fece un bel sorriso e mi diede appuntamento per il giorno dopo in modo da poter discutere al più presto del progetto. Dopo una settimana avevo il contratto (puoi immaginare la mia emozione…).
E “matrimonio” fu.
Un mese per far pratica di un inglese, fino ad allora più parlato che scritto, a metà settembre le foto, a ottobre la consegna del manoscritto, e la prevista uscita per Natale slittò di qualche tempo. Fu così che festeggiammo San Valentino 2004 con gli amici invitati al mio primo pasta party ufficiale (ci fu una prova generale per un gruppo ristretto di amici gourmet durante lo sviluppo delle ricette).
Di pasta party ne ho organizzati tanti, l’ultimo lo scorso anno. E trovo sia un bel tema per una serata informale. Quest’anno per la Giornata Mondiale della pasta (25 Ottobre) mi piacerebbe farne uno virtuale, che ne dici?
Sulla pasta non finirei mai di parlare, la sua storia è affascinate e un giorno te la racconterò, casomai durante un webinar, che ne dici?
Oggi ti passo un articolo che avevo scritto per il sito e che raduna un po’ l’ABC della pasta, di cui sicuramente sai già tutto ma chissà che tu non ci possa trovare un suggerimento in più?
E passiamo a una ricetta un po’ inusuale, contenuta proprio nel libro Pasta in wok. La cosiddetta pasta del poveruomo, ricetta nepoletana, con sugo di pomodoro e poi un uovo cotto a parte e da mettere sulla pasta. L’uovo in pratica sostituiva la carne o il pesce che i meno abbienti non potevano permettersi.
La mia versione ha anche del peperone. L’ho voluta rifare dopo tanto tempo, forse la ricetta non ti convince, ma provala e poi mi dirai. E rispetto a quel che si fa di solito, ho cotto l’uovo nel sugo, a pentola coperta.
Per 4 persone
300 g di pasta a scelta (qui spaghetti)
1/2 cipolla
1/2 peperone rosso
750 g di pomodoro a pezzetti
basilico
timo
4 uova
olio extra vergine d’oliva
sale
pepe
Preparo il condimento: scaldo 3 cucchiai di olio in un tegame basso, insieme alla cipolla tritata finemente (oppure faccio il soffritto nel microonde, gli ingredienti nel vasetto, alla massima potenza, per un minuto e mezzo). Aggiungo il peperone tagliato per il lungo, a filetti. Faccio cuore fino a quando diventa morbido. Unisco il pomodoro, proseguo la cottura per pochi minuti. Aggiusto di sale e profumo con timo e basilico.
Intanto cuocio la pasta al dente, la scolo e condisco con 3/4 del condimento mentre nella pentola cucino le uova, sgusciandole una alla volta, facendole scivolare nel tegame, salandole, le cucino mescolando un po’ l’albume. Un minuto ed è pronto.
Servo la pasta e su ogni piatto metto un uovo.
E rimanendo in tema pasta… Ieri ne ho preparata una (buonissima) con i funghi porcini, avevo qualche pezzetto secco (15 grammi circa) e li ho messi in acqua tiepida (200 ml) per una ventina di minuti. Ho pulito un fungo porcino di media dimensione.
Ho cotto il gambo, tagliato in piccoli pezzi, in olio scaldato con uno spicchio d’aglio, un gambo di prezzemolo e due rametti di timo. Ho aggiunto i funghi secchi rinvenuti e fatto cuocere diluendo con la loro acqua (ben filtrata) e ho frullato grossolanamente per avere una base cremosa. Intanto ho cotto la pasta (gli strascinati, freschi) e condito con questo condimento in padella aggiungendo il porcino fresco affettato. Due minuti di cottura con l’aggiunta di un pezzettino di burro, timo e prezzemolo tritato bene. Un po’ di pepe e via.
Al momento sono in viaggio, sto andando con Niccolò (mio figlio) a trovare le nonne; al telefono ha già chiesto a mia madre di preparare il suo sugo estivo, in questa stagione lei usa ancora i pomodori freschi, ma qui ti scrivo la ricetta prevedendo quelli in conserva.
350 g di spaghetti o spaghettoni
400 ml di passata di pomodoro
400 g di pomodori pelati, sminuzzati
1/2 cipolla
1/2 carota piccola
1/2 gambo di sedano
basilico fresco
erba pepe (santoreggia) o timo
olio extra vergine d'oliva
sale
Mettere in una casseruola la cipolla, la carota ed il sedano con 2-3 cucchiai di olio, scaldare il tutto ed unire la passata di pomodoro e i pomodori a pezzetti. Portare ad ebollizione, abbassare la fiamma e fare cuocere la salsa per circa 40 minuti, fino a quando risulterà addensata. Il tempo di cottura però dipende dal tipo di passata che si usa e poi dal recipiente di cottura, dalla fiamma.
Salare a sufficienza.
A questo punto, per far avere una salsa cremosa e dolce, eliminare il gambo di sedano e passare il tutto al passaverdure, insieme a 2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva.
Insaporire con foglioline di basilico e dell’erba pepe.
Cuocere a parte la pasta al dente, condirla con il sugo, unendo se necessario dell’acqua di cottura, e un filo d’olio.
Bene, io ti saluto ti auguro uno splendido fine settimana.
E ti dico
Happy cooking!
Francesca
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