Una dolce con le albicocche e...
Ricorda il biancomangiare ma non lo è. Fresco e semplicissimo come deve essere un dolce estivo, con il buon sapore delle albicocche e della lavanda… Il dolce che ho scelto per il mio giorno!
Buongiorno e ben trovati
Nei giorni scorsi mi sono chiesta più volte come avrei voluto festeggiare il mio compleanno. Per poi concludere con un niente festa, e credo neppure candeline (per lo meno oggi).
Suona strano per una come me che ama organizzare e ricevere, farei sempre feste, sì, ma rimando al prossimo che sarà ben più importante, con cifra tonda, e allora (se Dio vorrà) farò qualcosa di diverso dal solito!
Mentre pensavo al cosa fare, mi è tornato in mente come festeggiava mio nonno il suo compleanno: ci invitava a pranzo e a noi nipoti dava sempre un regalo. Un gesto che ho capito solo nel tempo. Era il suo modo di ringraziare, di condividere, di fare festa.
Lui ci aspettava nel suo studio, dal cassetto della scrivania tirava fuori le buste per ognuno. E poi tutti a tavola. Sicuramente noi piccoli, con quelle buste, accettavamo con più gaudio le ore che avremmo trascorso seduti a tavola, composti, senza litigare o schiamazzare… (cosa che nonno non tollerava).
Il dolce che lui amava più di tutti era quella che (erroneamente) chiamava zuppa inglese, ma non era altro che pan di Spagna bagnato con caffè e crema pasticciera. Rimane sempre uno dei miei dolci preferiti ma di sera preferisco evitare il caffè, per questo di volta in volta preparo qualcosa di simile, al posto del caffè una bagna di volta in volta profumata diversamente a seconda della frutta o del tipo di crema.
E allora scelgo di condividere una ricetta, come gesto di gratitudine. E una ricetta, per me, non è solo una sequenza di ingredienti e procedimenti. Lo sai bene che per me è molto, molto di più…
Il dolce che ho scelto per festeggiare virtualmente il mio giorno è molto simile a quel concetto di zuppa inglese di nonno ma reso più semplice.
So simple so special, no?
Senza uova. Non ho neppure messo la base di pan di Spagna ma qualora tu volessi farlo avai anche lo sciroppo delle albicocche con cui bagnarlo. Più organizzati di così?
È una sorta di biancomangiare, ma con il sapore delle albicocche.
Provalo, e mi raccomando fammi sapere se ti è piaciuto!
Come prima cosa preparo le albicocche portando a bollore 1 litro d’acqua con 450 g di zucchero e una bacca di vaniglia incisa lungo la lunghezza. Faccio bollire per 5 minuti, intanto taglio a metà 1 kilo e mezzo di albicocche tolgo il nocciolo, le immergo nello sciroppo, faccio cuocere per 2 minuti a fuoco basso (il tempo dipende dalla maturità e grandezza delle albicocche). Le scolo e nel liquido di cottura aggiungo un liquore (se gradito) che può essere al limone, all’arancia, se vuoi provare qualcosa di diverso aggiungi messo litro di sakè. Sta molto bene, è la ricetta che ho sviluppato per una collaborazione con la regione Tohoku e presentata in una giornata di 9 anni fa, al padiglione Giappone, durante l’Expo 2015. Avevo servito le albicocche così preparate con un bavarese di riso (usando quello giapponese) e piacque moltissimo!!!
Preparate le albicocche, le lascio insaporire per una notte in frigorifero.
Il giorno dopo, prendo 200 g di albicocche e le frullo, passo al colino e ottengo una purea densa che mescolo con 900 ml di latte di mandorle, 200 g di zucchero, 80 g di amido di mais (maizena) sciolto in pochissima anche, metto sul fuoco e porto a ebollizione.
Trasferisco nelle coppette e faccio raffreddare. Quindi servo il dolce con della lavanda….
Ci “vediamo” presto, intanto Happy cooking!
Un caro saluto
Francesca
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