Si riprende!
Un appuntamento da non perdere. Appunti sparsi. E la ricetta di una buona focaccia dai sapori insoliti.
Ma buongiorno!!! Eccoci finalmente di nuovo qui, e vi invito tutti virtualmente all’aperto, non intorno alla mia tavola, come si consueto, ma su un prato, visita monti. A contatto con la Natura. Ad ammirare e contemplare la Natura. A esplorare anche quel piccolo quadrato che è intorno a noi e che non abbiamo mai percepito perché, disattenti come siamo, non ci siamo mai soffermati a esplorarlo per bene.
È una riflessione che ho fatto mia da quando ho letto il libro di Luca Fontana Tornare a esplorare, edito di recente da Rizzoli. Luca - con cui ho fatto una bellissima camminata in vetta e che ho rivisto durante la presentazione del suo libro, a Courmayeur - porta tutti a soffermarci maggiormente sulla bellezza della Natura, a osservarla con occhi diversi, per l’appunto, a Esplorarla.
Queste foto sono state scattate due anni fa, avevo organizzato un pic nic al tramonto. Da dove (ri)iniziamo? Dalla cucina, dai viaggi? Dalle passioni?
Inizio da un appuntamento imminente e che a me sta molto a cuore. Un incontro tra persone accomunate dalla passione e lo studio della ceramica. E in un luogo speciale, a Castelli, presso la bottega storica di Antonio Di Simone. Quando?
Giovedì 21 Agosto, alle 18:30
L’invito è aperto a tutti, e il mio consiglio è di arrivare per le 17, fare il giro del borgo, unirsi al gruppo che farà una visita guidata al museo della ceramica locale.
Lo so, non facilmente raggiungibile con i mezzi, ma se siete in Abruzzo, fate uno sforzo per ascoltare gli storici dell’arte, la Prof. Maria Rossana Proterra o il dott. Pierluigi Evangelista, direttore del museo civico di Loreto Aprutino (che custodisce l’ importante collezione Acerbo) o Martina Liverani, giornalista e scrittrice che ha pubblicato un bellissimo libro dal titolo Guarda dove mangi. E anche me, che parlerò di tavole apparecchiate con le ceramiche di Castelli. A seguire, ci sarà un rinfresco e concerto Jazz.
Io sarò in diretta Instagram da Castelli intorno alle 19:45 (circa) durante il mio intervento.
E la tua estate, come procede? La mia è stata in un continuo movimento e lo sarà ancora per un po’! Immagino che la cosa non ti sorprenda, vero?
I giorni sono volati! Ho cucinato, sì. Ma anche parlato tanto, incontrato bellissime persone in giro per l’Italia, a cominciare dalla Sicilia, a Marsala, ospite dello Sporting Club. Una serata bellissima, straordinariamente fresca e piacevole, dove la passione per la cucina ha fatto da cornice alle conversazioni su ricette estive, piatti della tradizione e soluzioni felici per godere serate piacevoli tra amici e lavorare meno in cucina. Semplificare, rendere speciale, sempre. Come scrivo sul libro Appunti d’Estate.
Poi in Abruzzo, con una tappa a L’Aquila, splendida città che il prossimo anno sarà capitale della cultura. Dove i suoi palazzi sono tornati a splendere dopo il devastante terremoto del 2009.
Ho parlato di cucina locale, di ricette di famiglia, di ricettari. Perché in Abruzzo si sente spesso nominare la cucina teramana, con i suoi timballi, scrippelle e virtù, la cucina della costa e i suoi magnifici brodetti. Ma la cucina aquilana è rimasta un po’ nell’ombra, viene ricordata solo per il suo preziosissimo zafferano, per il tartufo... Eppure, proprio tra le mura di case nobiliari si riscoprono piatti importanti, ricchi di storia e di tradizione. Sarà tema di approfondimento nei miei prossimi mesi e sicuramente farò qualche ricetta tradizionale da condividere su queste pagine.
Qualche giorno in Sardegna, Alghero e dintorni, un pieno di sole, mare e di buona cucina. Appunti presi qui e là, che pian piano elaborerò.
Infine, in montagna, con una puntata a Torino, anche e soprattutto per vedere la collezione di ceramiche (consigliatissima!!!) di Palazzo Madama.
Ho cucinato tanto, tantissimo. Per rivedere gli amici, per tradizionale festa del borgo di Entreves, e la mia merenda di Ferragosto.
E per due dirette che puoi vedere su Instagram.
La prima con la mia amica Caterina Caramello, dal suo negozio Catelier.
La seconda, durante il Flairy Market, mentre presentavo tre taglieri diversi, ognuno a suo modo funzionale per un aperitivo.
Tra le prove ricette dell’estate 2025, ho scelto di condividere una buona pizza-focaccia. Un’impasto a base di semola accoglie i sapori del pomodoro giallo, della cipolla rossa e delle alici. Crosticina croccante ai lati. Il gusto intenso del grano duro.

350 g semola rimacinata di grano duro
150 g di farina 0 oppure 1
circa 300 ml di acqua
4 g di lievito di birra
1 cucchiaino di zucchero
olio extra vergine d’oliva
sale
circa 200 ml di passata di pomodoro giallo
1 cipolla rossa di medie dimensioni
5-6 alici sotto sale, sciacquate e diliscate
una decina di pomodorini gialli
origano o santoreggia
sale
olio extra vergine d’oliva
Mettere il lievito spezzettato in una ciotola, versarvi un bicchiere scarso di acqua e scioglierlo mescolando con un cucchiaio di legno aggiungere lo zucchero ed una manciata di semola e amalgamare la mescolando rigidamente fino ad ottenere una pastella morbida liscia omogeneo. Coprire la ciotola con un telo e lasciare levitare in luogo tiepido per circa mezz'ora.
Raccoglie le rimanenti farina sulla spianatoia e allargare in modo da formare una fontana. Trasferire l'impasto lievitato al centro e versare gradualmente l’acqua tiepida (la quantità è variabile) ed incominciare a impastare con le dita portando ma mano all'interno la farina.
Infine, unire il sale e un cucchiaio di olio. Raccogliere l'impasto e lavorarlo a piene mani, e trasferire la pasta in una ciotola capiente leggermente oliata, coprire la pasta con pellicola, e lasciarlo lievitare fino al suo raddoppio.
Stendere l’impasto in una o due teglie (a seconda di quanto si voglia far sottile la pizza) ben unte.
Condire la passata di pomodoro con poco olio, sale, volendo unire dell’origano o santoreggia e distribuire sulla sulla superficie. Disporre anche i pomodorini, la cipolla tagliata a rondelle.
Con questo impasto ho preparato una pizza tonda (26 cm), alta, volendone preparare due bisogna raddoppiare gli ingredienti di condimento.
Fare lievitare ancora mezzora.
Scaldare il forno a 200°C e, una volta caldo, infornare e cuocere per circa 30 minuti. Due minuti prima di finire la cottura, disporre i filetti di alici.
Ps. Il recipiente di cottura è sempre molto importante (che dici approfondiamo l’argomento in una prossima newsletter?). In questo caso, scuro, possibilmente, irradia meglio il calore. Ho fatto più prove, il risultato migliore è stato con una teglia di ghisa, uno dei materiali migliori in cucina. Sì, sono pesanti, hanno bisogno di una certa manutenzione ma, anche per la nostra salute, la padella in ghisa è sicuramente la migliore. In più, dura in eterno!
E mi permetto di dirti che se hai una padella antiaderente, rovinata, segnata, ahimè non pensarci due volte, buttala subito!
Ti auguro una buona settimana. Ci “vediamo” presto!!!
Un caro saluto
Francesca













