Polpette e scarpette
Che binomio goloso! Si fa o non si fa la scarpetta? Ti parlo anche di cucina veloce, perché in poche mosse e 10 minuti, riusciamo a portare in tavola le tanto amate polpette!
Buongiorno, buona domenica.
Ti scrivo al termine di una settimana prevalentemente abruzzese.
Lunedì sera, a Milano, la presentazione della collaborazione di Niko Romito (il tristellato chef abruzzese, patron del ristorante Casadonna di Castel di Sangro) con Lavoratti, (azienda storica di cioccolato, rilevata qualche anno fa da Fabio Fazio) e la creazione di un dolce golosissimo, il pandolce (con due qualità di cioccolato) dal gusto sublime, e la tavoletta di cioccolato fondente con il fico. Una serata molto piacevole, non solo per gli assaggi golosi ma anche per l’incontro con diversi abruzzesi a Milano, come Paride Vitale, che l’estate scorsa ha scritto il libro D’Amore e D’Abruzzo, una bella guida dai monti al mare.
L’indomani, ho preso un treno per Pescara. Di lì iniziato il mio tour tra parenti, amici, mare, colline, montagne, incantevolmente illuminate da un caldo sole autunnale. Un passaggio a Castelli per ritirare delle ceramiche, l’olio novello da assaggiare (sempre emozionante per chi attende un intero anno il prezioso frutto) e il famoso Parrozzo, il dolce tanto amato da D’Annunzio, da riscoprire per la sua storia molto affascinante, intrecciata com’è con personaggi e vicende. Storia che conoscevo solo in parte di cui scriverò presto.
L’ Abruzzo (e i suoi tanti angoli) per me è “casa”, anche se ho realizzato che dei mei XX anni, la maggior parte li ho vissuti a Milano! Ma in questa regione (non una sola città) ci sono gli affetti importanti, è il punto di ritrovo, luoghi dove batte forte il cuore. Casa.
Ho fatto lunghe camminate al mare e in pineta. E camminando e chiacchierando con una mia cara amica, l’argomento è virato verso i rincari (hai fatto caso a quanto costi un kg di zucchero? il doppio, in pochi anni!) e la superficialità con cui si acquistano cibi pronti a costi esagerati quando puoi farli in poche mosse.
Un esempio? Le polpette.
Eccoci, dunque, all’argomento di oggi. Perché se è vero che sono una delle preparazioni più facili, in molti le acquistano già pronte, da cuocere, a prezzi che variano dai 18 ai 25 (e anche 32!!) euro al Kg, quando quella carne (macinata) non costa più di 15 euro al Kg. Ha senso spendere quei soldi in più per una preparazione che puoi fare agevolmente in casa? Non ti dico di macinare la carne in casa (cosa che ho visto dare da mia zia - novantenne - proprio l’altro ieri!) ma ti voglio insegnare quei passaggi fondamentali che ti facilitano il lavoro.
Prima, però, alcuni aggiornamenti.
Devo rimandare la lezione (a gennaio) sulla pasta sfoglia (sfogliata) prevista per il 13 Novembre, giorno in cui sarà presentato il mio ultimo lavoro di scrittura. Ahimè non potevo scegliere io la data.
Mentre la lezione prevista per il 25 è slittata al 27 (Novembre).
Per info puoi inviarmi un messaggio
Ora entriamo nel vivo dell’argomento di oggi. E della scarpetta. Perché non c’è polpetta senza scarpetta. Vero?
Persa che il termine scarpetta è stato inserito nel Grande Dizionario della Lingua Italiana solo nel 1987. Eppure quel "raccogliere il sugo rimasto nel piatto passandovi un pezzetto di pane infilzato nella forchetta, o più comunemente tenuto tra le dita" (Dizionario Treccani) è un gesto che si compie da sempre. Solo che il galateo lo boccia. Per un ragionamento semplice. Così come non si dice Buon Appetito, tutto quello che riguarda fame/ingordigia/mangiare con le mani/essere chini sul piatto/mangiare come se non ci fosse un domani, sono cose bandite. In pratica, è bandito questo quello che riporta ad una cucina da affamati.
Il termine “scarpetta" (diminutivo di scarpa, quindi una scarpa di poco valore) allude a un'azione da "poveraccio", che non ha soldi per acquistare delle scarpe più robuste.
Tuttavia, nel tempo, le cose sono cambiate. Certo, non possiamo prendere una fetta di pane, pulire a specchio il piatto e mordere il pane. Ma è concesso - a casa, non di certo in ricevimenti formali- l'uso di un pezzetto di pane con forchetta.
Ricordo bene quando il Maestro Gualtiero Marchesi diceva che è cosa soddisfacente per uno chef vedere tornare in cucina un piatto con evidenti segni di scarpetta, e credo che lo sia per chiunque cucini, no?
Ben venga, ripeto, in casa, il pezzetto di pane che assorbe il sugo della polpetta!
A volte mi sono chiesta se sia più buona la polpetta o la scarpetta. E ho capito come mai il panino con le polpette - tra le cose più buone al mondo - da “schiscetta” delle persone meno abbienti, sia diventato un pasto gourmet. L’hai mai provato? Prepara qualche polpetta in più e lasciala per il panino. Vedrai…
Ma come fare per bene le polpette? Ma, sopratutto, come si possono tagliare i tempi di preparazione?
Come prima cosa, ti invito ad acquistaste il mio libro Appunti D’Inverno, ci troverai la ricetta di polpette super golose (per giorni speciali!) e non solo. Approfitta dell’ultima settimana di offerta, potrà essere un ottimo regalo in previsione di Natale!
Qui ti dico come preparo le polpette con erbe aromatiche e in poche mosse:
Metto nel food processor la quantità di formaggio grattugiato e ti dirò di più, di solito ne approfitto per tritarne un bel po’ e poi lo conservo in frigo o freezer: la maggior parte delle persone ormai acquista formaggio già grattugiato. Oltre al gusto ben diverso, c’è da dire che quello già grattugiato, nelle bustine, costa molto di più. E poi, vogliamo parlare di quanta plastica inutile mettiamo in circolo?
Dunque, trito il formaggio, aggiungo dei pezzetti di pane (senza crosta) e trito di nuovo. A volte aggiungo delle erbe, a me piace il timo, il prezzemolo da quando ho scoperto che mio figlio è allergico, entra ben poco nella mia cucina ma fai pure la tua scelta. Evito l’aglio ma ovviamente nessuno può negartelo, se ti piace.
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