La tavola estiva. Tovaglia a quadretti, righe o...?
Quando una tovaglia ti fa subito entrare nell'atmosfera estiva, ti fa sognare pic nic all'aria aperta. Quali i piatti da abbinare? Cosa cucinare?
Bentrovati e grazie di essere qui!
Oggi torniamo a parlare di tavole, pensando all’estate. In particolare, parliamo di tovaglie.
Prima però voglio dirti qualcosa che riguarda questo spazio-newsletter (che in futuro vorrei diventasse sempre più una tavola virtuale, con incontri on line). Ho registrato diversi video per i prossimi appuntamenti e ho stilato una lista con ben 22 argomenti tra cucina, tecniche e ricette, tavole e dintorni, appunti di viaggi. Ma sarei felice di dare la priorità anche ai tuoi desideri. Se ti va, scrivimeli qui, per quanto possibile cercherò di esaudirli!
Dunque, parliamo di tovaglie estive. Complice una cena improvvisata a casa di mio fratello, in campagna.
Sabato scorso, quando sono arrivata a casa sua, aveva appena messo sul tavolo una tovaglia a quadretti, io ho finito di apparecchiare. Poi mi sono soffermata a guardare l’insieme (con vista mare) e ho pensato alle tante occasioni in cui quella stessa tavola era apparecchiata con tovaglia bianca o mono colore.
Quel quadretto bianco e blu, sicuramente complice anche l’ora del tramonto, aveva regalato un‘atmosfera incantevole. Anche senza fiori (li ho spuntati da un albero adiacente) sarebbe risultata semplice, ma di certo non banale. Grazie anche a quei quadretti.
Una tovaglia bianca sta sempre bene, ovunque e in qualsiasi stagione.
Così come come ci piace vestire in modo diverso, a seconda delle occasioni, da tempo abbiamo capito come sia entusiasmante “vestire” le nostre tavole, e cambiare di volta in volta stili e colori, anche a seconda delle stagioni.
Lontanissimo il Medioevo e la raccomandazione che la tovaglia fosse “candida”, e i tovaglioli bianchi, altrimenti “danno fastidio e tolgono la voglia di mangiare”. Lontani anche i secoli successivi, quando la tovaglia era prevista soltanto chiara. Passati anche quegli anni ‘50 quando sul manuale di buone maniere “Grazie si grazie no” edito da Domus, si scriveva “una striscia colorata in mezzo alla tavola è gaia e piacevole da vedersi; ma è preferibile, per rallegrare la tavola, comprare delle belle porcellane e dei fiori”.
Bisognerà arrivare agli anni 60, al boom economico, alla diffusa vitalità per fare entrare colore nelle case degli italiani, con le radio arancioni e tavoli verde menta.
Il Ricettario domestico di Anna Maria Tedeschi, a tal proposito dice “la tovaglia bianca, damascata o ricamata, richiede una raffinatezza che non sempre si associa all'economia e alla pratica quotidiana. Più allegre e più comode anche perchè meno sporchevoli le tovaglie colorate, di lino, cotone, canapa. A una tovaglia bianca si possono alternare tovaglioli di colore, a una tovaglia colorata si possono alternare tovaglioli di colori contrastanti e assortiti”. Cosa che pochi anni prima sarebbe stata impensabile.
Ovviamente qui parliamo di “pranzi senza etichette”, ossia informali. Quelli da organizzare anche all’ultimo minuto e che non hanno bisogno di molto se non pane e olio buono, formaggi, salumi, una ricca insalata completa con cereali, verdure, legumi. Del gelato. E una nota di colore!
È incredibile come tutto cambi. Quella nota di colore e fantasia sabato scorso aveva dato immediatamente un’impronta ben definita alla prima serata di giugno. E ci aveva fatto entrare tutti nel mood estivo.
Un po’ come quando siamo invitati ad un party in giardino. Ci basta indossare qualcosa di fiorato o avere un fiore di stoffa spillato sulla camicia per sentirci in sintonia con l’ambiente.
Sulla tavola, un tessuto Vichy ti trasporta all’esterno. Campagna o mare, montagna o lago. Sognando un pic nic…
Certo, a casa mia, in città, difficilmente metterei una tovaglia a quadretti. Forse in cucina. Di sicuro non azzarderei nella nostra zona pranzo. Ogni casa ha i suoi colori, il suo stile di cui dobbiamo tenere conto. E in fondo, apparecchiare la tavola è una forma di decorazione d’interni. Non credi?
Ma c’è di più.
Tovaglia-piatti-pietanze devono essere armoniosamente uniti insieme.
È cosa che a me personalmente sta molto a cuore.
Non sono per le regole rigide e ferree che mettono solo ansia e fanno abbandonare l’idea di invitare. Non mi scandalizzo se sopra la tovaglia si decida di mettere anche una tovaglietta all’americana. Lo faccio anche io, conscia che non andrebbe fatto. Ma a volte ho bisogno di una nota di colore e quella tovaglietta mi rende l’immagine più attraente (questo vale sopratutto per video e fotografie…). Ti dico di più, quando avevo i bambini piccoli e non volevo rinunciare a una tavola tutti insieme, né volevo adoperare tovaglie plastificate, sulla tovaglia mettevo appositamente le tovagliette per limitare i danni delle macchie. Un conto è lavare e stirare una tovaglia, un conto è una o due tovagliette che, se sono cerate, basta una spugnetta e sgrassatore e la macchia va via. Le regole esistono, bisogna conoscerle, ma possiamo anche infrangerle. L’importante è farlo con coscienza e avere buon senso.
Vediamo insieme alcune idee per tavole allegre, estive. La scelta dei piatti e delle pietanze.
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