5 soluzioni facili e sbrigative per momenti impegnativi:
Quando le nostra vite si complicano con impegni straordinari perdiamo entusiasmo, ci impigriamo. È successo anche a me, e ho fatto così...
Oggi inizio con una sorta di confessione: da giorni ho la schermata del computer aperta sulla pagina di questa newsletter, scrivo e cancello; riprendo e poi chiudo. Mi prende una sorta di blocco. Vorrei parlare di cucina, una ricetta? Con un mondo web, social, e poi tv, libri e riviste, così pieno di ricette, serve davvero un’altra, e proprio la mia elaborazione?
Provo a cambiare argomento. Le tavole? Oh, sìììì. E le composizioni, floreali. I decori per la casa. Ma poi - mi dico- cucinare+apparecchiare+sistemare+ricominciare daccapo dopo poche ore è cosa estenuante. Figuriamoci abbellire, decorare. A chi interessa?
Insomma, in ogni pensiero si infilava quella vocina negativa. Dove è finito il mio entusiasmo, può essere che non trovi niente da condividere? Eppure mi piace così tanto riunire tutti intorno alla mia tavola virtuale…
Mi sono resa conto di quanto la stanchezza dovuta lavoro+gestione della casa+extra possano prendere il sopravvento anche sulle nostre più profonde e radicate passioni. Al punto da annebbiarti la vista, farti perdere quel brio che hai nel fare quello che ti sta a cuore e che ha sempre riempito le tue giornate.
Idealmente è bello poter realizzare, e anche bene, quello che ci siamo prefissi, ma nella realtà basta davvero poco per far saltare tutto o quasi. Una lavatrice che si rompe e non puoi fare il bucato per una settimana; un imprevisto di lavoro, una malattia in famiglia. Basta davvero poco, puoi essere organizzato quanto vuoi, inevitabilmente si va in tilt!
È quello che è successo a me. Da quasi due mesi corro all’impazzata, casa-impegni-viaggi. Vorrei fare tutto, e poi, ieri stamattina, invece di accendere il pc alle 11, sono riuscita a farlo solo alle 4 del pomeriggio e per un’ora, il tempo del controllo della posta e risposta alle mail, stop. Poi, tra un’ora di pilates o una di cucina ho optato per la prima. Ovvio. Ne avevo un gran bisogno.
Mi sono resa conto di quanto in questo periodo così impegnativo sia stato faticoso cucinare (spero di poter parlare al passato), così ho ridotto al minimo i tempi dedicati ai fornelli, per fortuna nel mio freezer che sempre un qualcosa di pronto, un minestrone, così non sono mai ricorsa all’acquisto di piatti già pronti! E questo è già un buon dato di cui accontentarmi. Si fa presto a dire “fa tutto il Bimby”. Ma la spesa? Chi sbuccia le patate? O le mele per la torta?
Basta davvero poco per andare in tilt, dicevo. E anche quella persona che incita alla buona cucina, fatta bene, alla tovaglietta, il tovagliolo e il fiorellino... Sì, anche lei, Francesca, può bruciare torte e zuppe, prende un caffè correndo da una stanza all’altra (altro che piattino!), cena davanti alla tv con un panino nel vassoio.
E se poi ci si lascia andare, è la fine. Meno fai, meno faresti dice mia madre. Ed è proprio così, ci si impigrisce. Bisogna reagire. In fondo è una questione di allenamento, ma anche di organizzazione.
Sempre alla ricerca di soluzioni pratiche per momenti super impegnativi, ho preso appunti. E li condiviso con te. Ma andiamo per ordine.
Scelgo verdure più facili da preparare. Premessa, io non uso insalata in busta. Due cespi di radicchio sono davvero facili da pulire-lavare-condire. Il condimento lo prepari una volta alla settimana e lo tieni in frigorifero. Preparo una vinaigrette emulsionando dapprima un cucchiaio di mostarda di Digione con un cucchiaino di miele (d’acacia), un cucchiaino di sale e due cucchiai di aceto di vino bianco o rosso (ottimo anche l’aceto di lamponi) e poi, sempre sbattendo, unisco a filo 6-7 cucchiai di olio extra vergine d’oliva. E quando ne ho bisogno è già pronto. Per variare, la settimana successiva preparo lo stesso condimento sostituendo l’aceto con succo di agrumi.
Essendo iniziata la stagione delle barbabietole, e al mercato trovo quelle già cotte in forno, sotto la cenere, le acquisto per farne un contorno (tagliate a fette e condite) o un piatto completo unendo dei fagioli cannellini già cotti e della rucola. Oppure la frullo con olio e sale (eventualmente erba cipollina, a volte aggiungo delle ricotta o caprino) e ho un altro condimento per l’insalata. Qui con altrre verdure crude, ben messe nel piatto di portata.
Accorcio i tempi di cottura scegliendo formati di pasta più sottili, es. spaghettini, che volendo si possono fare direttamente in padella. È la cosiddetta pasta risottata (a mio avviso non attuabile su tutti i formati, un giorno ti spiegherò meglio). In una padella prepari un fondo, burro o olio, se vuoi un pezzetto di aglio oppure erbe aromatiche, a seconda del condimento, aggiungi la pasta e un po’ di acqua bollente, e fai cuocere al dente, tenendo la padella coperta, aggiungendo acqua quando necessario (io la scaldo nel bollitore).
Qui la pasta con tonno e limone. Trovi la ricetta con procedimento tradizione a fondo pagina (tratta dal libro Appunti d’Estate), puoi anche applicare il metodo che ti ho appena descritto.
Uso tutti molto di più il forno a microonde. Forse te lo ricordi, lo menziono spesso, trovo che il “soffritto veloce” sia un grande alleato: dopo aver preparato un trito (cipolla, sedano, carota) lo metto in un vasetto di vetro, copro con olio extra vergine d’oliva, dopo 1- 1 1/2 di cottura alla massima potenza le verdure avranno rilasciato l’acqua di vegetazione e i sentori aromatici, trasferiti nell’olio. Proseguo, se necessario un altro minuto (dipende dalla quantità). E una volta raffreddato, il soffritto può essere conservato, ben coperto, in frigorifero, anche una settimana. Quando lo metto in pentola, lo cuocino ancora qualche minuto, prima di aggiungere altri ingredienti come la carne per un ragù. Un altra grande preparazione è quella delle patate “al cartoccio”. Le lavo bene, le punzecchio con i rebbi di una forchetta, le avvolgo con carta assorbente bagnata e strizzata.
9 minuti circa di cottura alla massima potenza (900W) e le patate risultano morbide. Tagliate a metà, condite con olio, sale e pepe, o con della creme fraiche e erba cipollina, sono un contorno sempre perfetto!



Una suggerimento sull’organizzazione: mentre cucini le patate, e casomai in pentola (a pressione, ancor più veloce) prepari uno spezzatino oppure hai delle verdure in forno, utilizza quei pochi minuti per portarti avanti, con una preparazione utile per il giorno successivo, ad esempio, delle uova lessate. Vuoi mettere, l’indomani hai solo da preparare un contorno? Se le affetti e le metti in un panino con qualche foglia di insalata saranno perfette.
Oppure prepari dei funghi, o funghi e patate, in padella. Devi solo fare spazio e cucinare delle uova!
Infine un’idea per la tavola. Niente fiori, ma verdure. Super easy, ma con una tovaglia scozzese creano subito la giusta atmosfera per le nostre serate autunnali. Più facile di così?




E se anche tu sei in un periodo intenso, che dirti… forza e coraggio! Circondarci di bellezza, perché fa sempre un gran bene. Bastano piccoli gesti per riavere l’armonia di cui abbiano bisogno. Ieri ho comprato delle piantine di viole gialle, messe in una ciotola, come centro tavola. Ho messo della melagrana insieme a poche noci, delle foglie e bacche. Hanno fatto la grande differenza in questi giorni così caotici. Nei ritagli di tempo, ho sistemato la dispensa. E pulito il frigorifero, togliendo l’inutile. Perché l’ordine fa sempre un gran bene.
Pasta tonno e limone
320 g di spaghetti, spaghettini o spaghettoni
250 g di tonno sott’olio, sgocciolato
1 limone non trattato
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 pezzo di cipollotto (2 cm)
2-3 capperi dissalati (è un di più, stanno molto bene)
olio extra vergine d’oliva (abbastanza delicato, se troppo fruttato coprirebbe la freschezza del limone)
sale
Mentre la pasta cuoce, in abbondante acqua in ebollizione, salata, preparo il condimento: raduno nel piatto di portata il tonno, sbriciolato, dalla buccia di limone ricavo ricavo dei filetti (utilizzo un riga limone oppure un pela patate e poi taglio a listarelle sottili), poi lo taglio a metà, lo spremo e due cucchiai di succo di limone li metto insieme al condimento; aggiungo 2 cucchiai di olio.
Ora, a seconda dei gusti di chi siederà a tavola, aggiungo del ciopollotto tagliato sottilmente, oppure erba cipollina, e i capperi, sciacquati e tritati.
Intanto, la pasta sarà arrivata a cottura, al dente. Prelevo un mestolo di acqua di cottura dalla pentola della pasta e la verso in una padella capiente. Unisco anche due cucchiai di olio, aggiungo la pasta, scolata, e comincio ad amalgamare e mescolare, sempre sul fuoco, unendo poi successivamente il condimento. Ancora un minuto, e trasferisco nel piatto di portata. Con una manciata di prezzemolo tritato.
Ricorda: la pasta è buona se legata bene al condimento, non troppo asciutta, mai secca. Una pasta al burro ad esempio ha sempre bisogno di un po’ di acqua di cottura, e di essere amalgamata bene, solo così avrà la sua giusta morbidezza.
Ti mando un caro saluto e ti auguro uno splendido fine settimana!
Francesca









Credo che tutte noi, che leggiamo con piacere le tue pagine, co siamo trovate in una situazione che tu racconti. Periodi dove hai voglia di fare proprio niente!. Poi si riprende e comincia a piacerti di nuovo. Ma ci vuole a volte una bella spinta da fuori o da noi stessi.
Grazie per aver condiviso questa pagina con le tue "ammiratrici" della buona cucina.
Saluti e buon w.end
D.